La Scuola: PANORAMICA

ISTITUTO COMPRENSIVO LIANA STRENTA TONGIORGI
Pisa

La storia della scuola

Gli Istituti Comprensivi sono nati con la Legge 97 del 1994, una legge sulla tutela delle zone montane che introduceva la possibilità, per mantenere le scuole nei piccoli comuni di montagna, di accorpare in un unico istituto i circoli didattici (che comprendevano scuole dell’infanzia e scuole primarie) e le scuola medie. Sono gli anni in cui il lungo dibattito sulla necessità di attribuire una più ampia autonomia delle scuole sta approdando a una riforma organica: la Legge 59 del 1997 introduce l’autonomia funzionale delle scuole, e il successivo DPR 233 del 1998 ne disciplina il dimensionamento, giacché si ritiene inopportuno attribuire l’autonomia a scuole troppo piccole. In questo contesto gli Istituti Comprensivi introdotti nei comuni montani diventano un modello da esportare, perché rappresentano una modalità di accorpamento che facilita la cosiddetta ​ verticalizzazione, ovvero una programmazione nei primi tre ordini della scuola (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) ben raccordata e in continuità. E’ interessante vedere la piccola storia locale del nostro Istituto sullo sfondo della storia che abbiamo brevemente delineato nel paragrafo precedente. Prima del 1999 la scuola media Mazzini e il secondo circolo didattico (che comprendeva le scuole dell’Infanzia Manzi, Ciari, Perodi, e le scuola primarie Filzi, Collodi e Parmeggiani, diventata poi scuola dell’Infanzia) erano entità separate, ciascuna con una propria presidenza, un proprio consiglio di istituto, un proprio collegio docenti, propri uffici di segreteria. Si trattava di piccole realtà, non autonome dal punto di vista economico e amministrativo: le scuole, infatti, erano punti di erogazione di un servizio scolastico centralizzato, gestito dai provveditorati agli studi. I presidi (nelle scuole medie) o i direttori didattici (nelle scuole primarie e dell’infanzia) avevano un ruolo direttivo ma non dirigenziale, avevano cioè il compito di coordinare le attività degli insegnanti per assicurare il buon funzionamento della scuola e la corretta esecuzione delle direttive provenienti dagli organi centrali, ma non quello di prendere autonome decisioni strategiche. Con l’avvento dell’autonomia, e la necessità di accorpare le scuole per creare realtà più grandi che potessero sostenere il maggior carico di responsabilità e di lavoro, anche la nostra città è attraversata dal dibattito su come realizzare gli accorpamenti: creare Istituti Comprensivi, oppure mantenere le scuole medie come entità separate? Alfiere della seconda scelta è il preside della scuola media Toniolo, il professor Marchetti, che, in controtendenza rispetto alle altre realtà cittadine, riesce a realizzare un accorpamento orizzontale della scuola media Toniolo con la scuola media Mazzini, di cui assume la dirigenza. Per due anni scolastici la scuola media Mazzini e la scuola media Toniolo diventano un’unica scuola autonoma, con due punti di erogazione, ma un solo collegio docenti, un solo consiglio di istituto, una sola segreteria. Diventa oggetto di dibattito, tra le due comunità scolastiche, quale deve essere il nome della nuova scuola media unica (Mazzini o Toniolo?), e dove devono essere collocati gli uffici: anche da questo passa la sensazione di mantenere o perdere la propria identità nel tempo. In quegli anni è vicepreside della scuola media Mazzini il professor Raffaele Eritreo, docente di matematica, ricordato dai suoi colleghi come un “filosofo”, che tiene molto all’identità della scuola media. L’esperimento però non regge: prevale a un certo punto l’idea che gli accorpamenti vadano fatti su base territoriale.

Le carte della scuola

La scuola in numeri

1049

Numero alunni

48

Numero classi

21

Media alunni / classe